Come Bernie Sanders cerca di riposizionare Pete Buttigieg

Se segui le primarie del Partito Democratico americano, probabilmente saprai che da questa lunga sfida uscirà il nome che sfiderà Trump alle prossime elezioni presidenziali (non c’è dubbio che Donald venga riconfermato dal ‘suo’ partito).

A differenza di quattro anni fa, quando la sfida a due tra la Clinton e Sanders ha visto prevalere senza troppe ansie la prima, questa volta la partita sembra più aperta.

Dico sembra perché siamo solo all’inizio e fino al “Super Tuesday” sarà difficile avere un quadro più chiaro.

Nel frattempo, dal caos dei caucus in Iowa, il primo stato in ordine temporale a doversi esprimere, sono emerse queste sorprese:

1. Quello che dovrebbe essere il favorito e lo sfidante finale di Trump, secondo i pronostici della vigilia, ovvero Joe Biden, ha subito una brutta sconfitta arrivando solo quarto.

2. Chi ha ottenuto più delegati (13), pur essendo arrivato secondo nel voto popolare dietro Sanders (12), è stato Pete Buttigieg, l’ex sindaco di una piccola città dell’Indiana e sempre sottovalutato. Buttigieg, gay dichiarato, è andato forte nelle periferie.

3. Quello che avrebbe dovuto essere l’outsider di Biden, ovvero Bernie Sanders, è arrivato primo nel voto popolare, andando più forte di Buttigieg nei centri urbani, ma ha portato a casa un delegato in meno. Comunque è lì appiccicato.

Tra pochi giorni si replica in New Hampshire, lo stato più libertario in assoluto, e vedremo se la spinta dell’Iowa, pur inferiore rispetto al passato, dato il caos generato dalla mancanza di risultati definiti fino a poche ora fa, confermerà questo dualismo o se la Warren e Biden risaliranno la china.

Rimaniamo sui due vincitori dell’Iowa.

Sono due profili diversi: Buttigieg più moderato, anche se ha sposato qualche proposta più radicale, Sanders estremamente radicale.

La figura di Buttigieg, se si dovesse confermare il trend, potrebbe essere quella prescelta per il sostegno da una certa parte del partito e dai finanziatori che non vedono di buon occhio una vittoria di Sanders o della Warren, lasciando capire che a quel punto preferirebbero addirittura Trump.

Per questo Sanders non ha perso l’occasione di sottolinearlo.

Non l’ho detto prima, ma Sanders, in calce a ogni email (e ne manda davvero tante ogni giorno, al contrario tuo che non hai nemmeno iniziato), ha questa dicitura (la cui prima parte è obbligatoria per legge): Paid for by Bernie 2020. Not the billionaires.

Questo per rafforzare il concetto che la sua figura non è sostenuta dai ricconi e dai lobbisti vicino al partito, ma da piccoli normali donatori.

Non è una cosa nuova, l’ha fatto anche nella sfida con la Clinton.

Ora, però, sembra ci sia l’occasione per ripescarla.

In una delle sue ultime email, infatti, Sanders ha cercato di riposizionare Buttigieg come l’uomo nuovo dei miliardari.

“Billionares love Buttigieg”, questo l’oggetto dell’email.

Per provare questa cosa, ha citato tre articoli rispettivamente del Washington Post, di Forbes e di Fortune dove si indica che Buttigieg è il nuovo ‘cocco’ di Wall Street e dei ricconi miliardari, al contrario di Sanders che ha rifiutato le loro donazioni (o sono loro ad aver rifiutato lui, data l’incompatibilità dell’agenda politica).

Sarà vero?

Poco importa, l’obiettivo di Sanders è quello di raccogliere più fondi possibili da piccoli donatori e mettere paura agli elettori più radicali sul nuovo incombente pericolo.

Per fare questo ha tutto l’interesse a generare contenuti per riposizionare quello che a oggi sembra il suo principale rivale (non è detto la situazione sia la stessa dopo il New Hampshire, vedremo) come il preferito da certi ambienti che non vogliono le riforme che lui vuol portare avanti per le “persone normali e più in difficoltà”.

Mossa giusta.

Dopo aver letto tutto questo, non mi resta che dirti due cose:

1. Se vuoi diventare un personaggio e imparare a posizionarti nella maniera corretta, puoi leggere il mio libro (dove trovi le basi) e poi prendere il corso Personaggio Politico per fare quel salto in più.

2. Per quanto riguarda l’infrastruttura digitale per affrontare una campagna elettorale permanente, non puoi perderti il webinar gratuito “L’Arca Social”, che è anche la precondizione per accedere al mio servizio chiavi in mano (o formativo) per salvarti le chiappe dalla censura e dalla decadenza dei social, imparando a usarli come si deve prima che sia troppo tardi.

Quando Apollo Creed, su Rocky III, cercava di recuperare fisicamente e mentalmente lo Stallone Italiano in vista della rivincita con Clubber Lang, si è rivolto così a Rocky che chiedeva una pausa per riprendere il giorno successivo: “Non esiste domani, non esiste domani”.

Nessuno ti punta la pistola alla tempia, ma deve esserti ben chiaro che rimandare continuamente è deleterio ed è una caratteristica dei perdenti.

Io voglio che tu vinca, quindi datti da fare.

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