Hai mai usato un ombrello?
Domanda strana e risposta scontata, quindi te ne faccio un’altra.
Sai a cosa serve un ombrello?
Altra domanda strana con risposta semplice: per ripararsi dalla pioggia, ovvio.
Per alcuni anche dal sole, ma tralasciamo le differenze culturali.
Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo usato un ombrello per ripararci dalla pioggia.
A volte abbiamo pure dato riparo ad altre persone.
Il termine che ricorre più spesso quando parliamo di ombrelli, quindi, è ‘ripararsi’, che deriva dal verbo ‘riparare’.
Vediamo ora una breve descrizione di tale verbo, presa dalla Treccani: “Proteggere, difendere da una cosa pericolosa o dannosa, opponendo a essa un ostacolo o impiegando altro accorgimento”.
Possiamo, quindi, affermare che ‘ripararsi’ è sinonimo di ‘proteggersi’, magari con l’ausilio di un oggetto che si frapponga tra noi e il pericolo.
Bene, è esattamente quello che fa l’ombrello: si frappone tra noi e ciò che riteniamo dannoso in quel momento, ovvero la pioggia.
A nessuno piacerebbe farsi una “doccia naturale”, magari d’inverno con il freddo, per poi prendersi una broncopolmonite.
Dove voglio arrivare con tutta questa premessa, apparentemente senza senso?
Ora te lo spiego.